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Nel giugno 2025 Bra (CN) ha ospitato la prima edizione del Casa Pride Festival, un intero mese di incontri, performance e momenti di socialità dedicati a celebrare il Pride e a dare voce alle diverse sfumature della comunità LGBTQIA+.

Il festival, organizzato da Casa Pride APS, ha intrecciato dialoghi culturali, musica, arte e spiritualità, creando spazi di confronto e condivisione aperti a tutt*.

Incontri e dialoghi

La rassegna si è aperta mercoledì 4 giugno con “Non volevo essere un duro”, un confronto sulle maschilità possibili con l’attivista Gabriele Guadagna (Mica Macho) e l’antropologa Sara Dellapiana, per riflettere insieme su emozioni e libertà dagli stereotipi.

L’11 giugno l’attenzione si è spostata sul benessere mentale delle persone queer, con l’incontro “A casa tutto bene?”, guidato da Latika Dabbene (psicoterapeuta, Casa Pride) e Francesca Mucciarone (psicologa, Quore e To-Housing).

Il 18 giugno è stata la volta di “Identità non uniformi”, un intenso dialogo sui corpi queer in contesti normati come polizia ed esercito, con Alessio Avellino (attivista trans, poliziotto e autore) e Sofia Darino (attivista trans, presidente di Maurice GLBTQ).

Il 21 giugno si è affrontato il tema della fede con “Tra cielo e arcobaleno”, un incontro tra spiritualità e queerness con il deejay e scrittore Diego Passoni, il giornalista Marco Grieco e il pastore valdese Francesco Sciotto, che hanno portato visioni differenti ma unite dal valore dell’inclusione.

Arte, musica e convivialità

Il festival non è stato solo spazio di parola, ma anche di espressione artistica e festiva.

Il 14 giugno, in collaborazione con Artico Festival, il musicista Alec Temple ha portato sul palco del Parco della Zizzola un concerto sospeso tra synth, mitologia ed elettronica.

Il 19 giugno, presso il Caffè Cavour, la Serata Open a cura della Gender Equality Commission dell’Università di Scienze Gastronomiche ha offerto un momento informale di socialità, per intrecciare relazioni e comunità.

Il culmine della festa è stato sabato 28 giugno con lo SLAY Queer Party al Giardino del Belvedere: un’esplosione di musica, libertà ed energia queer grazie al set di DJ Moonray e alla crew di Bananamia, con i dj Fuori di Head, Labe, Torretta, SuperPippo e Biskottino.

Il giorno successivo, 29 giugno, il Porticato di Corso Garibaldi ha ospitato la mostra “Pride Not Prejudice” a cura del collettivo ArteMidi, un percorso visivo che ha dato luce a corpi e identità non conformi. Nello stesso pomeriggio, al Giardino del Belvedere, la Merenda di tutte le famiglie con Famiglie Arcobaleno e Agedo ha accolto persone di ogni età, confermando lo spirito inclusivo del festival.

Un progetto che cresce

Il Casa Pride Festival ha dimostrato come, anche in una realtà di provincia, sia possibile creare uno spazio di cultura queer vivo, coraggioso e accessibile. Dialoghi, concerti, mostre e momenti comunitari hanno intrecciato pubblico e generazioni diverse, dando vita a un’esperienza che è stata allo stesso tempo celebrazione e seme di futuro.